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Giordano Mancini
Приєднався 5 лют 2009
L'Italia vista dal cielo - Lazio - Folco Quilici
Un susseguirsi di ambienti naturali e geografici diversi, raccontati dalle riprese di Folco Quilici e descritti dal grande autore Mario Praz.
Un viaggio attraverso la storia del Lazio, delle sue civiltà, dei suoi aspetti controversi che la rendono unica e proprio per questo incantevole.
Il filmato di Quilici, le sue descrizioni realistiche ed emozionanti regalano allo spettatore la possibilità di avvicinarsi e di conoscere i numerosi luoghi della regione, le sue molteplici sfumature che si svelano in tutta la loro autentica bellezza.
Una terra resa famosa da viaggiatori romantici come Goethe, dove arte, cultura, natura e storia si fondono per dare vita ad un luogo magico, ricco di incantevoli scenari e scorci di ineguagliabile splendore.
È la campagna romana, così filmata da Quilici, ad avere un ruolo primario. Tra i pendii ed il verde che accompagnano le immagini, quasi per incanto appaiono numerosi reperti archeologici di rara bellezza che testimoniano l'esistenza di popoli antichi che hanno contribuito a formare l'identità culturale di questa regione. A Veio ancora si respira un'aria d'eternità, senza tempo, e si testimonia la grandezza degli Etruschi che hanno insegnato ai romani l'arte di edificare, hanno trasformato in abitati civili le sedi villanoviane ed hanno gettato le fondamenta del futuro potere di Roma, inserendo la città nel mondo della vita sociale, economica e culturale etrusca.
Scrive Quilici, "... il Lazio è una terra antica che le rapide trasformazioni del tempo tendono, come ovunque, a mutare con quella celerità e quell'impeto che ci spaventa e che sembra nessuno riesca a frenare".
Ma ecco scorrere le immagini di "borghi rustici che conservano qualcosa dell'incanto antico": appare Cori con il suo Tempio di Ercole, San Gregorio da Sassola presso Tivoli, Tolfa, Calcata. È, come svela Praz, "il Lazio classico, regione di desolata ed eroica solitudine che ha ispirato poeti e pittori".
Poi lo scenario cambia ed in volo ritrae le scogliere "quasi africane" di Ponza, bellissime nella loro imponenza.
Sorvolando la grande pianura ai confini con la Toscana fino a Vulci, scorgendo poi Tarquinia e Gaeta per giungere, tra i campi, alle porte di Roma, si ha la sensazione di vivere in differenti regioni.
È proprio in questo passaggio, dall'Appennino al Tirreno, che si manifesta la natura contraddittoria di questa terra: due poli geografici opposti della stessa regione.
I castelli di Sermoneta, Torre Astura, Odescalchi e Santa Severa fanno da sfondo al viaggio che passa da Civitavecchia, Frosinone e Latina, la città più giovane del Lazio, per poi proseguire verso Rieti, con il suo magnifico centro storico.
Ed ancora Anagni con il suggestivo Duomo, poi la splendida Abbazia di Casamari, i laghi di Nemi e di Albano, il Castello Orsini. Paesi, città, monumenti, reperti che riflettono il carattere variegato di questa regione.
È il corso sinuoso del Tevere che ci introduce nella città eterna, capitale dell'arte e della cultura: Roma.
Lo sguardo dello spettatore si perde fra le meraviglie della capitale, nella maestosità del Colosseo e la suggestione della Via Appia Antica. E continua a stupirsi con i resti delle colonne del Tempio di Venere e della Domus Augustiana, gli affreschi Michelangioleschi della Cappella Sistina, la cupola di San Pietro, Piazza Navona con la Fontana dei Fiumi del Bernini, i Fori Romani, i palazzi, i borghi, le vie.
Un itinerario affascinante che testimonia le antiche origini e le culture che hanno contribuito a rendere grandiosa e sublime questa città. Un viaggio nel passato sapientemente illustrato dalla maestria di Quilici: secoli di storia tra cultura, religione, re e imperatori, ricchezze e paesaggi dal fascino impareggiabile.
Un viaggio attraverso la storia del Lazio, delle sue civiltà, dei suoi aspetti controversi che la rendono unica e proprio per questo incantevole.
Il filmato di Quilici, le sue descrizioni realistiche ed emozionanti regalano allo spettatore la possibilità di avvicinarsi e di conoscere i numerosi luoghi della regione, le sue molteplici sfumature che si svelano in tutta la loro autentica bellezza.
Una terra resa famosa da viaggiatori romantici come Goethe, dove arte, cultura, natura e storia si fondono per dare vita ad un luogo magico, ricco di incantevoli scenari e scorci di ineguagliabile splendore.
È la campagna romana, così filmata da Quilici, ad avere un ruolo primario. Tra i pendii ed il verde che accompagnano le immagini, quasi per incanto appaiono numerosi reperti archeologici di rara bellezza che testimoniano l'esistenza di popoli antichi che hanno contribuito a formare l'identità culturale di questa regione. A Veio ancora si respira un'aria d'eternità, senza tempo, e si testimonia la grandezza degli Etruschi che hanno insegnato ai romani l'arte di edificare, hanno trasformato in abitati civili le sedi villanoviane ed hanno gettato le fondamenta del futuro potere di Roma, inserendo la città nel mondo della vita sociale, economica e culturale etrusca.
Scrive Quilici, "... il Lazio è una terra antica che le rapide trasformazioni del tempo tendono, come ovunque, a mutare con quella celerità e quell'impeto che ci spaventa e che sembra nessuno riesca a frenare".
Ma ecco scorrere le immagini di "borghi rustici che conservano qualcosa dell'incanto antico": appare Cori con il suo Tempio di Ercole, San Gregorio da Sassola presso Tivoli, Tolfa, Calcata. È, come svela Praz, "il Lazio classico, regione di desolata ed eroica solitudine che ha ispirato poeti e pittori".
Poi lo scenario cambia ed in volo ritrae le scogliere "quasi africane" di Ponza, bellissime nella loro imponenza.
Sorvolando la grande pianura ai confini con la Toscana fino a Vulci, scorgendo poi Tarquinia e Gaeta per giungere, tra i campi, alle porte di Roma, si ha la sensazione di vivere in differenti regioni.
È proprio in questo passaggio, dall'Appennino al Tirreno, che si manifesta la natura contraddittoria di questa terra: due poli geografici opposti della stessa regione.
I castelli di Sermoneta, Torre Astura, Odescalchi e Santa Severa fanno da sfondo al viaggio che passa da Civitavecchia, Frosinone e Latina, la città più giovane del Lazio, per poi proseguire verso Rieti, con il suo magnifico centro storico.
Ed ancora Anagni con il suggestivo Duomo, poi la splendida Abbazia di Casamari, i laghi di Nemi e di Albano, il Castello Orsini. Paesi, città, monumenti, reperti che riflettono il carattere variegato di questa regione.
È il corso sinuoso del Tevere che ci introduce nella città eterna, capitale dell'arte e della cultura: Roma.
Lo sguardo dello spettatore si perde fra le meraviglie della capitale, nella maestosità del Colosseo e la suggestione della Via Appia Antica. E continua a stupirsi con i resti delle colonne del Tempio di Venere e della Domus Augustiana, gli affreschi Michelangioleschi della Cappella Sistina, la cupola di San Pietro, Piazza Navona con la Fontana dei Fiumi del Bernini, i Fori Romani, i palazzi, i borghi, le vie.
Un itinerario affascinante che testimonia le antiche origini e le culture che hanno contribuito a rendere grandiosa e sublime questa città. Un viaggio nel passato sapientemente illustrato dalla maestria di Quilici: secoli di storia tra cultura, religione, re e imperatori, ricchezze e paesaggi dal fascino impareggiabile.
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1:10:00 - Qui inizia la parte più bella della commedia.
Capolavoro. Non bastano le parole. Grazie per averlo pubblicato.❤
Eduardo sul palco e dio nessuno e come lui
Mi e piaciuto sempre la commedia di Eduardo
Eduardo non aveva niente da invidiare ai piu grandi attori di hollywod brando alpacino de niro
❤ Bellissima l'ultima scena, liberatoria W Eduardo!!💥
La mia commedia preferita. Che bello Antonio Casagrande, bravissimo in ogni ruolo. Mi piace tanto anche la stessa interpretazione da parte di Luca de Filippo,nella versione più recente.
non stanca mai
Se tantissima gente "altolocata" avesse fatto tesoro dei tuoi insegnamenti...dimenticavo che non siamo tutti uguali.
QUANDO EDUARDO VENNE PREMIATO DALL'ACCADEMIA DELLA CRUSCA DISSERO CHE AVEVANO DATO IL LORO PRESTIGIOSISSIMO PREMIO AD "UN GUITTO NAPOLETANO" OGGI A DISTANZA DI ANNI RICONOSCIUTA L'IMPORTANZA DI EDUARDO NEL TEATRO DEL 900 DOVREBBERO I SIGNORI DOTTI DI TAL ISTITUZIONE CASSARE QUESTA ORRENDA FRASE UNA VOLTE PER TUTTE
Ugo D'Alessio. , Antonio Casagrande , Piero Carloni.-- gli attori di Eduardo
Ma secondo voi Francisc Ford Coppola avrà preso spunti dal maestro x il padrino ?
visto ieri per la prima volta..sono rimasto ipnotizzato.
non pubblichi piu?
L'ho vista per la prima volta adesso, a 53 anni! Per chi avuto una famiglia difficile, vedere questo capolavoro è toccante e doloroso al contempo! Eduardo riesce a far stare insieme il fuoco e la neve, arrivando a toccare quelle corde che abbiamo in profondità! La sua esistenza e la sua Arte sono stare un dono immenso che attraverserà per sempre il Tempo!
Maestro indimenticabile ed ineguagliabile
Immenso ❤
Eduardo e Pirandello si stimavano a vicenda.😊
Estamente così come dici tu
Grande attore umano Grande uomo bellissimo ❤👍😅🙂💖☘️
👍🌻☘️
STUPENDO. GIORDANO. PUOI. POSTARE. 7.ORE.DI.GUAI. GRAZIE. 12. 6. 24. AURORA❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤🎉🎉🎉🎉
Eduardo per me è pane quotidiano, arricchimento continuo e relax❤
Imenso Eduardo.
Senza parole ...cosa dire ..Unico .
Edua'sei unico con te il teatro e'vita
Eduardo è mio nonno, mio zio, mio padre, mio fratello, mio amico. Maestro di vita.
tipo Guè
Dove so😢 i grandi artisti come EDUARDO oggi, che ti fanno riflettere sulla storia della vita che puntualmente sì ripete
Genialità....
UNICO,INCOMMENSURABILE,INARRIVABILE...........................
you tube è il regno delle iperboli.... si o padr' e Napul', toto!!!!!
Che bello troppo bello❤
Straordinario..
MAESTRO!
Eduardo è stato un grande; nnseve aggiungere altro !!
bellissimi documentari...stupendi che descrivono perfettamente la nostra meravigliosa nazione.Peccato poi ci sono gli italiani a rovinare tutto...
Grazie Eduardo
prima si vedevano in tv questi capolavori , oggi solo grande fratello , isola dei famosi e stronzate simili...
Capolavoro assoluto della filosofia napoletana e di quella di tutta l'umanità di Edordo De Filippo rappresentato in una commedia dove un povero uomo rispettato per la sua reputazione voleva eliminare le ingiustizie ed i mali della società e del umanità senza ricorrere alla legge sostituendosi per questo ad essa e persino allo stesso Dio dimenticandosi di essere però anche lui un comune mortale ed alla fine paga il suo incauto comportamento per sistemare una disputa fra' padre e figlio il film si conclude con una cena cena in cui colpevoli ed innocenti si riuniscono e si ritrovano per festeggiare in un pasto che ha il sapore e l'atmosfera del ultima cena di Gesù Cristo.P.S. GRAZIE PER AVERLA CARICATA IN RETE NELLA SUA VERSIONE IN CUI IL MAESTRO EDOARDO DE FILIPPO ERA PIU' GIOVANE R.I.P.
Capolavoro assoluto! È un peccato che non venga studiata quest’opera a scuola
Ogni volta che lo rivedo mi commuovo... immenso Eduardo
Questo lavoro teatrale e` la voce della verita` . Edoardo e` insuperabile!🥀
Grazie!🏝️🏝️🏝️🧎🏼♀️
Che grande artista!
Gia la prefazione è da brividi, per fino lui stesso era ancora toccato dalla passione che metteva nelle sue opere
Ugo d'alessio che caratterista, ne ho visti tanti ma come lui io non ne ho visto piu'. Ma cosa e' successo?
1964; Eduardo gia' aveva visto come le donne sarebbero cambiate. Senza parole. PARLARE E' INUTILE
Grazie! Bello..
Io la grandezza di Edoardo la misuro togliendo l audio. La mimica fa comprendere senza dubbi il senso del dialogo
O can av raggion
🎉